10 giorni
a casa dei suoceri ti temprano…
un po’ perché le loro abitudini di vita sono
rigorose e rigorosamente opposte alle tue… un po’perché non puoi sbottare
quando è l’ora di farsi valere…
un po’ perché non è per niente vero che tutto
quello che la suocera o futura tale prepara sia la cosa più sana e più gustosa
della terra. E tu, solo tu, senza i tuoi strumenti da cucina, senza ingredienti, senza tempo, hai il potere
di dimostrarlo…!
Sembra
sciocco, ma questi giorni hanno sconfitto ogni timore di sbagliare a cucinare e
forse, anche di vivere, perchè non smettiamo mai di paragonarci a qualcuno di grande o di esperto o di bravo. Spesso però dimentichiamo che questi giudizi non sono altro che piccoli punti di vista e che il maestro più grande, si nasconde qui, in noi, nelle nostre cucine normalissime, tra pentole, padelle
e convivenza. Tutto questo splendore non è paragonabile a niente…
Qualsiasi
cosa nasca dalle nostre mani, poi, è un CAPOLAVORO...
(E se ti ami, lo sai...pensa a quando sforni una torta nuova e ti spunta il sorriso e poco t'importa che sia bruciacchiata, tu hai speso un pomeriggio intero per impastarla e quel sorriso per te stessa è il tuo premio...)
E se
avrai sbagliato a buttare troppo sale o troppe lacrime, troppo zucchero o
troppa compassione, imparerai dalle tue stesse mani a non commettere più gli stessi
errori. Imparare a cucinare significa apprendere da soli il moto della vita e il suo sapore
un po’dolce, un po’amaro.
Ecco
com’è nata questa CREMA PASTICCERA IMPROVVISATA…
Per
stupire la suocera e soprattutto, per dimostrare che per fare qualcosa all’altezza dei nostri ideali, dobbiamo fare
affidamento ad una credenza semi-vuota e alla voglia di credere che tutto possa essere delizioso . . .come noi . . . ;-)
Ingredienti:
500ml
latte
1 bacca
di vaniglia
4
cucchiai di farina
4
cucchiai di zucchero di canna
2 rossi
d’uovo
1 goccio di liquore
Gocce di
cioccolato o pezzettini di cioccolato
Vi
abbraccio…
Alice
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