Non sei un fiore qualsiasi, se ti hanno raccontato di essere una rosa rossa si sono sbagliati e tu ti sei accecata. Sei distante da quel giardino dove ti hanno piantata, e non raccontarlo a me, dillo a te stessa che non sai più stare in un vaso assieme ad altre rose rosse scelte a caso.
Tu sei il fiore di loto.
Le donne di loto sono i
fiori e le radici profonde, lunghe, solide, infinite sotto l’acqua…
Imparano a crescere
sfiorando la superficie di un lago e senza annegare sognano l’oceano.
Hanno petali troppo
grandi per poter guardare dove stiano i loro piedi, se siano saldi sotto la
corolla o persi a seguire le radici di qualcun altro, loro lo sanno e basta che
sotto di loro scorre una linfa poderosa.
Ci sono donne di loto che
curano solo i loro petali, consegnano la loro bellezza nelle mani della
caducità e si lasciano bruciare dal sole.
Ci sono donne di loto che
non hanno il coraggio di parlare al sole, sono boccioli che non si schiudono
per paura di vivere troppo.
Ci sono poi donne di loto
vere, sopra e sotto l’acqua e io oggi mi sento così.
Ho consumato e bruciato le
mie esperienze per arrivare a spiegare i miei petali e distendere le mie radici
ma sono solida, chino la testa, ruoto il collo, giro e le mie braccia prendono
i petali e li raccolgono, li leggono, li sfiorano… I petali sono l’esperienza
vissuta, imparata e assodata. Le radici, sono la traduzione di quello che l’esperienza
ha scritto su di me, profonda, ferma e sicura anche se immersa nel flusso dell’acqua.
Alice Manzan
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